Ieri Michael Schumacher ha compiuto 45 anni lottando per la vita. All’ospedale di Grenoble le sue condizioni restavano (e restano anche oggi) stazionarie. Dall’Italia sono arrivati tanti suoi tifosi, per fargli gli auguri e essergli vicini. Dalla Gazzetta di oggi.
Francesco Cerrelli forse non lo sa di aver quasi citato Shakespeare. Quando, guardando la pioggia verso l’alto, ha detto: “In mezzo a questo cielo grigio speriamo che da quella finestra torni a splendere il sole”. Quasi come Romeo dice di Giulietta (“Quella finestra è l’oriente e Giulietta è il sole”).
E’ la dichiarazione più d’amore di tutti i tempi. E non serve aggiungere altro. E’ il riassunto di questa celebrazione silenziosa che è stato il 45° compleanno di Michael Schumacher secondo i tifosi della Ferrari. Arrivati in duecento, forse duecentocinquanta da Lombardia, Piemonte e Emilia-Romagna nel parcheggio davanti all’ingresso Chartreuse dell’ospedale Chu di Grenoble.
Centinaia di chilometri e una notte in autostrada solo per esserci, per colorare un cortile con cappelli, giubbotti, sciarpe e tante bandiere. Un bel modo di “Fare gli auguri e sperare insieme alla famiglia”, come ripetono tutti.
Cerrelli era col secondo gruppo arrivato, da Lodi. Da dove alle 4 del mattino è partito uno dei pullman. “Lodi era uno dei punti di raccolta – ha spiegato – ci sono ragazzi che per arrivare in tempo da diverse località del Bresciano e del Mantovano sono partiti alle 2”.
Un altro era a Bologna, con tifosi insonni anche da Modena e Ravenna. Prima di tutti però sono arrivati i pullmini di quelli di Caprino Bergamasco (insieme a quelli dei “Laghi di Varese“), il club che si vanta di essere quello con più iscritti al mondo (675). Hanno dispiegato il loro bandierone di 21m di lato, e il loro presidente, Giulio Carissimi, ha raccontato: “Ci ha chiamati Stefano Domenicali, ci ha dato lui il via. Siamo tutti contenti di esserci, per noi Schumi è come uno di famiglia”. E’ per quello che speravano che qualcuno dell’entourage del campione scendesse a ritirare i tanti regali portati per lui. Invano.
La polizia, chiamata a presidiare gli ingressi, ha disposto un punto di raccolta. Mentre infermieri e lavoratori dell’ospedale si infilavano tra cameramen e fotografi sgomitanti, anche loro a far foto coi telefonini. E alle tv di tutto il mondo non pareva vero di avere tutto quel rosso a far da sfondo ai loro servizi.
“Tanti puntini rossi che – immagine di Armando Laschi da Modena – speriamo un giorno Schumacher potrà rivedere”.
